Invoice trading: le piattaforme italiane

Invoice trading: le piattaforme italiane

Invoice trading: le piattaforme italiane 150 150 Giovanni Pianca

Invoice trading: la digitalizzazione spinta (cosiddetto “fintech”, ovvero la tecnologica – digitale – applicata al mondo della finanza) porta alla diffusione in Italia di un sempre più nutrito numero di piattaforme.

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Queste sono le principali condizioni contrattuali applicate dalle piattaforme italiane, suddivise per:

  1. tipo di cessione (pro-soluto / pro-solvendo);
  2. percentuale dell’anticipo (generalmente superiore alla percentuale dell’anticipo fatture “bancario”);
  3. caratteristiche del cedente e del debitore ceduto / cliente (forma giuridica, fatturato minimo);
  4. importo minimo fattura oggetto di cessione;
  5. corrispettivo economico, suddiviso tra commissioni fisse (di ingresso/iscrizione ovvero annuali) e sulla singola transazione.

Per una sintetica disamina dell’invoice trading cliccate qui.

L’invoice trading non è una modalità di finanziamento propriamente nuova, trattandosi di una cessione di crediti commerciali (per certi versi assimilabile al factoring); sono invece nuove le modalità operative. Ma mentre nel factoring i soggetti coinvolti sono 3 (cedente, società finanziaria cessionaria e cliente/debitore ceduto), nell’invoice trading sono 4 (cedente, cessionario, cliente ceduto + società iscritta ad apposito albo tenuto da Banca d’Italia che gestisce una piattaforma on-line).

Caratteristica saliente di tale strumento è che la compravendita del credito avviene on-line su piattaforma gestita da un soggetto terzo, che lucra commissioni di mediazione.

Vi sono ulteriori differenze rispetto al factoring:

  • factoring: si cedono pacchetti di crediti verso determinati clienti
  • i.t.: si può cedere solo uno o pochi crediti

 

  • factoring : un solo cessionario
  • i.t.: più potenziali compratori in competizione tra loro mediante un meccanismo di asta; il cedente fissa le condizioni (percentuale dell’anticipazione, percentuale di sconto riconosciuta all’investitore, termine di pagamento)

 

  • factoring: factor sono dovuti gli interessi oltre alla commissione per gli eventuali servizi resi per la gestione amministrativa
  • i.t.: il cedente versa una commissione alla piattaforma e riconosce uno sconto al cessionario; non vi sono quindi costi di gestione amministrativa.

CONCLUSIONI: l’invoice trading rappresenta per la PMI una forma di finanziamento sussidiaria, che:

  • rispetto al factoring si caratterizza per la maggiore flessibilità (si possono cedere anche singoli crediti)
  • rispetto all’anticipo fatture prevede il ricorso alla clausola pro-soluto (il rischio di insolvenza del cliente viene trasferito al cessionario; nell’anticipo fatture la titolarità del credito rimane in capo all’impresa che pertanto ne sopporta il rischio)
  • rispetto ad entrambi non prevede la segnalazione in Centrale Rischi e permette una maggiore capacità contrattuale







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